Durante l’Impero Romano solo le città più importanti si potevano permettere il lusso di avere oltre al Teatro , all’Anfiteatro e, al Circo, un Odéon; Catania era una di queste.
Solitamente collocato nei pressi del Teatro l’ Odéon dai romani chiamato Theatrum Tectmum in quanto provvisto di copertura serviva per l’ascolto della musica e delle poesie, era quindi il luogo dell’ascolto erudito e, pertanto riservato ad un pubblico selezionato.

Se il teatro poteva contenere diecimila spettatori,l’Odéon al massimo ne poteva contenere duemila,lo spazio destinato al pubblico era diviso per ceto sociale, era distinta in ”ima”, ”media” e ”summa cavea”, in cui prendevano posto rispettivamente i ceti dei rango senatorio (in prima fila) e di rango equestre, le categorie intermedie, e la plebe.
L’ Odéon di Catania fu costruito tra il 1 e il 2 secolo dc, probabilmente in occasione della visita dell’Imperatore Adriano, quando per l’occasione anche gli altri monumenti vennero completati,o adornati con statue e decori.
Non si è certi se l’Odéon romano di Catania avesse copertura stabile,ma, cosi come nei teatri si ipotizza che venisse coperto con una tela robusta sorretta da funi.

La cavea è interamente costruita e rivestita con pietra lavica alternata a ricorsi orizzontali in mattoni rossi che conferiscono all’insieme solidità strutturale.

L’orchestra, della quale rimangono cospicui resti, è rivestita con marmi a grandi lastre chiare sagomate, dopo il disastroso terremoto del 1693, che colpì il Val di Noto,la ricostruzione di Catania non tenne conto delle preesistenze architettoniche anche se importanti,e i nuovi edifici furono costruita ridosso ed anche sfruttando le preesistenze.
L’odeon ospitò casupole misere, e la cavea fu spogliata della pietra e del rivestimento delle sedute.
Il rinvenimento dell’area archeologica del Teatro e dell’Odéon ,comporto nella prima metà del secolo scorso un lento e difficile restauro per la insistenza degli edifici settecenteschi sulle aree monumentali e, in seguito la loro gestione mal si è curata del loro decoro; tra il 1992 e il 1997 l’Odéon Romano di Catania visse un periodo di grande fermento culturale, grazie alle iniziative del presidente della provincia dei tempi, e dei suoi successori.

Previa un attenta messa in sicurezza degli edifici prospicienti ed il riordino delle loro facciate, nonché l’integrazione di quelle parti mancanti della cavia che, hanno restituito forma e valore ad un monumento di cui ,in effetti rimangono solo pochi resti significativi.

In tutti quegli anni , l’Odéon è tornato a rivivere come per magia nella stagione estiva,ospitando ancora una volta la musica da camera di altissimo livello internazionale ,con i più valenti concertisti e cantanti.
Dopo un ultima stagione quella del 1997 l’Odéon Romano è tornato lentamente a riprendere il suo posto tra i silenti monumenti poco visitati e poco conosciuti del ricco patrimonio catanese.

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